Terremoto in Marocco: 2.800 morti, italiani bloccati sulle montagne

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Un terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito il Marocco, causando distruzione e morte. Tuttavia, la tragedia ha portato alla luce un forte senso di solidarietà tra la popolazione marocchina. Le persone si sono mobilitate immediatamente per fornire supporto ai propri cari e concittadini nelle zone colpite dal sisma. Lo stilista Romeo Gigli, residente a Marrakech, ha deciso di unirsi agli sforzi di soccorso insieme alla sua figlia Diletta. Nonostante le difficoltà nel raggiungere i villaggi più remoti dell'Atlante, la popolazione di Marrakech si è attivata per fornire aiuto. Le vittime del terremoto ad oggi sono più di 2.600 e si teme che il numero continuerà ad aumentare. La popolazione, insieme ai militari e ai medici, sta cercando di alleviare la situazione disastrosa. Tuttavia, la decisione del governo marocchino di accettare aiuti solo da quattro paesi ha suscitato sorpresa e risentimento a livello internazionale. Nonostante le critiche sulla inefficienza dei soccorsi e sulla burocrazia paralizzante, Gigli afferma di aver visto un grande spirito di solidarietà da parte di tutta la popolazione, dai soccorritori ai cittadini comuni. Il terremoto ha spinto sempre più persone a unirsi agli sforzi di soccorso, e i volontari si stanno preparando per aiutare i villaggi colpiti. Nonostante la tragedia, c'è un senso di speranza e di solidarietà che pervade il Marocco in queste ore difficili.

La notizia in breve

In Marocco, un terremoto di forte intensità ha causato oltre 2.800 morti e ha lasciato molti italiani bloccati sulle montagne dell’Atlante. La popolazione marocchina si è mobilitata per offrire aiuto, con molti giovani che si sono diretti verso le zone colpite. Tuttavia, in alcune aree non sono ancora arrivati soccorsi adeguati e il bilancio delle vittime continua a salire, raggiungendo le 2.500 persone. Il disastro ha portato il Marocco ad accettare aiuti solo da quattro Paesi, causando un enorme ritardo nelle operazioni di soccorso.

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