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Terremoto in Appennino tra Toscana e Romagna, danni significativi

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Un terremoto di magnitudo 4.9 ha colpito il Mugello lunedì scorso, generato da una faglia di tipo distensivo comune nell'Appennino centro-settentrionale. La scossa, che ha avuto luogo a una profondità di 8,4 chilometri, è stata causata dai movimenti della placca Adriatica, che trascina con sé la parte esterna della catena appenninica. La placca Adriatica si trova a contatto con la placca Euroasiatica lungo l'Appennino. Nella zona del terremoto si sono verificati eventi sismici anche in passato, come nel 1919 e nel 1542. Non c'è una regola precisa per la sequenza delle scosse sismiche, anche se spesso le scosse principali sono precedute da scosse minori chiamate foreshock. Fino ad ora, nel Mugello sono state registrate circa 160 scosse sismiche, di cui 25 di magnitudo superiore a 2.0. Non è possibile prevedere la durata dello sciame sismico né se potranno verificarsi scosse più forti. Non c'è collegamento tra lo sciame sismico in corso al largo della costa delle Marche nell'Adriatico e il terremoto del Mugello. Quest'ultimo è stato di tipo distensivo, mentre quelli dell'Adriatico sono di tipo compressivo, come quello dell'Emilia del 2012. Inoltre, nonostante l'origine comune legata ai movimenti della placca Adriatica, non vi è una relazione di causa-effetto tra il terremoto del Mugello e quelli di Norcia e Amatrice del 2016, poiché i terremoti di Norcia e Amatrice sono avvenuti su faglie diverse da quella attivata nel Mugello. Non ci sono nemmeno relazioni con i terremoti in Turchia e in Marocco. Riguardo alle frane in Romagna, nonostante l'energia sviluppata dal terremoto sia bassa, è consigliabile un controllo accurato, poiché l'energia non si è propagata in modo concentrico intorno all'epicentro, ma ha seguito direzioni preferenziali a causa delle caratteristiche della faglia in cui si è verificata la rottura. Dopo il terremoto di magnitudo 4.8, avvenuto alle 5:10 di lunedì 18 settembre, sono stati riportati alcuni danni nella zona colpita, ma non ci sono stati feriti. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha dichiarato che la situazione è meno grave di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Alcuni sindaci hanno deciso di chiudere le scuole anche il giorno successivo al terremoto, mentre altre scuole hanno riaperto dopo le ispezioni dei tecnici comunali e dei vigili del fuoco. La Protezione Civile ha allestito due aree di ricovero per coloro che temevano nuove scosse e sono stati effettuati interventi dei vigili del fuoco per verificare danni e rischi in vari comuni della zona. Circa settanta edifici sono stati danneggiati, principalmente a Marradi. Le scuole dell'Alto Mugello sono rimaste chiuse il giorno seguente al terremoto, ma la maggior parte di esse riaprirà il giorno successivo. A Marradi è stata evacuata la residenza per anziani e sono state interdette tre chiese e un bagno della scuola elementare e media. Le linee ferroviarie sono tornate in funzione nel pomeriggio dopo la chiusura precauzionale. Nonostante i danni, l'assessora alla protezione civile, Monia Monni, ha affermato che il territorio ha retto bene sia dal punto di vista strutturale che sociale.

La notizia in breve

Un forte terremoto ha colpito la regione dell’Appennino tra Toscana e Romagna, causando danni significativi nelle zone colpite. Secondo un sismologo, il terremoto è stato causato dal movimento della placca Adriatica, non correlato ai recenti sismi in Marocco. Sono state chiuse alcune scuole e sono stati allestiti ricoveri per la notte. Le zone già colpite da alluvioni recenti sono state particolarmente colpite dalla scossa. Sono stati segnalati danni strutturali a case ed edifici pubblici, e sono state rilevate crepe. Non ci sono state feriti gravi o danni importanti, secondo la Protezione Civile. Il sismologo dell’INGV ha spiegato che la zona è vulnerabile ai terremoti e che potrebbero verificarsi altre scosse in futuro. Si raccomanda la vigilanza e la verifica degli edifici.



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