Il governo Meloni approva la Nadef: deficit al 5,3% nel 2023
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Il governo italiano ha presentato il disegno di legge di bilancio per il 2024, che prevede diverse misure fondamentali. Tra queste vi è la conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro, al fine di ridurre la pressione fiscale nel 2024. Inoltre, si prevede la prosecuzione dei rinnovi contrattuali nel settore pubblico, in particolare nel settore della sanità. Gli investimenti pubblici prioritari verranno confermati e verranno rifinanziate le politiche invariate. La Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) tiene conto della complessa situazione economica internazionale, dell'impatto della politica monetaria restrittiva e delle conseguenze della guerra in Ucraina. Nonostante una revisione delle stime di crescita a causa del rallentamento dell'economia, il governo prevede di adottare una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, soprattutto quelle con redditi più bassi. Nonostante un aumento dell'indebitamento netto rispetto al PIL, si prevede che le misure adottate per il contenimento della spesa pubblica siano incisive. I bonus edilizi, sebbene comportino un aumento significativo del fabbisogno pubblico, saranno compensati dalla programmazione dei saldi di bilancio e dagli sforzi di valorizzazione e parziale privatizzazione di alcuni asset pubblici. Ciò consentirà di ridurre gradualmente il rapporto debito/PIL nel corso della legislatura. Secondo le previsioni, il PIL dovrebbe registrare una crescita dello 0,8% nel 2023, dell'1,2% nel 2024, dell'1,4% nel 2025 e dell'1% nel 2026. Per quanto riguarda l'indebitamento netto in rapporto al PIL, si prevede un deficit del 5,2% nel 2023, del 3,6% nel 2024, del 3,4% nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Tuttavia, nello scenario programmatico, si prevede un deficit del 5,3% nel 2023 e del 4,3% nel 2024, mentre si prevede un deficit del 3,6% nel 2025 e del 2,9% nel 2026. Il rapporto debito pubblico/PIL è previsto a quota 140,1% nel 2024. La legge di Bilancio 2024 prevede anche alcune misure chiave a sostegno delle famiglie e dei lavoratori. Tra queste vi è la conferma del taglio del cuneo fiscale, che permetterà di ridurre la pressione fiscale per i redditi più bassi. Inoltre, si avvierà una riforma fiscale che includerà la riduzione delle imposte per le fasce di reddito più basse. Saranno previsti anche fondi per i rinnovi dei contratti di lavoro nel settore pubblico, a partire dalla sanità. È stato inoltre annunciato il via libera alla proroga della garanzia statale fino all'80% sui mutui per l'acquisto della prima casa per i giovani. Nonostante la crescita della spesa per il Superbonus, che comporterà un aumento del deficit nel 2023, si prevede che la manovra complessiva per il 2024 sia intorno ai 30 miliardi di euro. Tuttavia, l'aumento della spesa per gli interessi sui titoli di Stato costerà alla manovra del prossimo anno 15 miliardi di euro. Per recuperare risorse, sono previste privatizzazioni e una maggiore riduzione della spesa dei ministeri. Le cessioni di partecipazioni pubbliche dovrebbero fruttare 20 miliardi di euro nel prossimo triennio. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che si è fatto il massimo possibile tenendo conto della situazione ereditata e pesante dei conti. Saranno inoltre effettuati tagli di 2 miliardi di euro sulla spesa dei ministeri nel 2024. Infine, è previsto il mantenimento del "bonus Maroni", un premio per chi decide di rimanere al lavoro e rinunciare alla pensione. Secondo le previsioni, il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 7,3% nel 2024 rispetto al 7,6% previsto per il 2023. In conclusione, il disegno di legge di bilancio per il 2024 presentato dal governo italiano prevede diverse misure essenziali, tra cui il taglio al cuneo fiscale, la riforma fiscale, misure a sostegno delle famiglie e dei lavoratori nel settore pubblico, e investimenti pubblici prioritari. Nonostante un aumento dell'indebitamento netto, si prevede che le misure adottate per contenere la spesa pubblica riducano gradualmente il rapporto debito/PIL nel corso della legislatura. Tuttavia, si prevede un aumento della spesa per gli interessi sui titoli di Stato e sarà necessario effettuare privatizzazioni e una riduzione della spesa dei ministeri per recuperare risorse.La notizia in breve
Il governo Meloni ha approvato la Nadef (Nota di Aggiornamento al Def), che determinerà la manovra del prossimo anno. Secondo la Nadef, nel 2023 il deficit sarà del 5,3% e scenderà al 4,3% nel 2024, mentre il PIL aumenterà dell’1,2% l’anno prossimo.
L’obiettivo principale della manovra è ridurre il cuneo fiscale per sostenere le famiglie, ma il taglio alle tasse verrà finanziato attraverso un aumento del deficit. Il governo Meloni ha promesso di eliminare gli sprechi e di mantenere gli impegni presi con gli italiani.
Tuttavia, alcuni critici sostengono che il debito pubblico non sta diminuendo a causa dei bonus per l’edilizia, come il superbonus. Infatti, il superbonus contribuisce a far crescere il deficit e non aiuta a ridurre il debito.
La Nadef ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, il governo Meloni è stato elogiato per aver presentato una manovra senza sprechi e per aver sostenuto il taglio del cuneo fiscale. Dall’altro lato, il governo è stato criticato per essere avaro nella sua manovra nonostante il maggiore deficit.
In definitiva, la Nadef determinerà la manovra del prossimo anno, con un aumento del deficit al 5,3% nel 2023 e al 4,3% nel 2024. Mentre il governo promette di eliminare gli sprechi, alcune critiche si concentrano sul fatto che il debito pubblico non diminuisce a causa dei bonus per l’edilizia.
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